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Qualche anno fa, nel corso della campagna elettorale per l’elezione a sindaco di Bari, l’attuale primo cittadino del capoluogo pugliese, l’istrionico Michele Emiliano, divenne celebre per uno spot televisivo, realizzato e mandato in onda sulle reti locali ma che ben presto aveva cominciato a spopolare anche sul web. Il suddetto messaggio elettorale era costruito come una lunga ‘carrellata’ di anziani e pittoreschi signori che, davanti ad un televisore, ripetevano tutti lo stesso leitmotiv, diventato ben presto un tormentone (“Mitt’ a Cassaèn! Mitt’ a Cassaèn…”, ossia, “Fai entrare Cassaèn!”). Lo pubblicità sfruttava (è proprio il caso di dirlo) la notorietà pedatoria di un trequartista originario di Barivecchia, ma quantomeno si distanziava dalle solite, anchilosate comunicazioni elettorali a cui di solito assistiamo passivi davanti alla TV prima di trovare dentro di noi un residuo di forza o quella scintilla vitale per compiere il gesto estremo di saltare al canale successivo. La cosa che ispirava simpatia, al di là dell’appartenenza politica, era la spontaneità di quei volti montati uno dopo l’altro i quali, come in un atto di fede dal quale non ti aspetti nulla, se non l’imprevedibile magia del cambiamento (che sia quello di una giocata di tacco risolutrice o del nuovo corso di una giunta comunale in una città dai mille problemi), ripetevano il mantra: “Mitt’ a Cassaèn”.
Semplice e diretto. Senza tanti giri di parole (tanto da rivelarsi vincente pure alle urne).

[Tutto questo per dire che solo in Italia uno dei due-tre giocatori più talentuosi dell’ultimo decennio può venire escluso con un preavviso di quasi due anni e senza nemmeno Cassan-Integrazione – la crisi è arrivata ovunque, bellezza – dai prossimi Campionati Mondiali. Se dal punto di vista tecnico la scelta va accettata perché appunto fa parte degli onori/oneri di chi deve ‘selezionare’ giocatori, fatichiamo non poco a capire perché sia così difficile dire, una volta per tutte, qualunque essa sia, la motivazione ufficiale. Invece di trincerarsi dietro non-giri di parole. Fortuna che davanti alla TV qualcuno di quei vecchietti ancora esclamerà innocentemente, all’oscuro di tutta questa vicenda, “Mitt’ a Cassaèn!”. Fortuna che per la Persona-Attualmente-Incaricata-Di-Selezionare-Gli-Azzurri rimanga ancora una non-risposta originale per dribblare queste seccanti e tediosissime domande. Gliela suggeriamo noi: provi con lo scambio di persona. Magari con la scusa dell’omonimia trova l’erede di Buffon.]

“Cassano chi?!”

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Mario Cassano